Incisione calcografica di mm 380 x 315 alla battuta su carta vergellata veneziana, ampi margini. Qualche piccolo strappo laterale. Foglio tratto dall’opera :”Raccolta dei riti, e ceremonie religiose di tutti i popoli del mondo, con la spiegazione storica italiana e francese per cadauna ceremonia”, a sua volta ricavata da quella stampata ad Amsterdam da Bernard Picart. Il foglio riporta in italiano e francese la seguente descrizione “Pensano i Gauri, che verrebbe profanata la Terra se riponessero in essa i loro morti; e che renderebbesi impuro il Legno, ch’è destinato a nutrire il Fuoco, se l’usassero per trasferirli al Cemeterio, perciò se ne servono a un tal uopo d’una bara di ferro. E’ loro opinione altresì, che l’anime de trapassati siano obbligate fissardi nel quarto giorno dopo la morte, al luogo che si meritarono o di pena o di premio. In tal giorno pertanto due Irbad, stando alquanto lungi dalla bara, ripettono ad alta voce, ed a mani giunte alcune preghiere. Indi col seguito degli astanti li portano al Cemeterio, ch’è una Torre rotonda fatta di grosse pietre, ed alta un terzo del suo diametro, ove li sospendono per la schiena all’intorno delle muraglie”.
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dal XV al XXI Secolo
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