In-8 (2) 101 (3). Piena pergamena con titolo manoscritto al dorso. Pagine lievemente arrossate, ex-libris Lucatello. Celebre opera anonima contro Venezia di varia attribuzione. Seconda non comune edizione di questo “Pampleth” nei confronti della Repubblica di Venezia, testo che fu soggetto alla censura, ritirato e fatto bruciare. Edita la prima volta nel 1612. L’opera è attribuita ad Alfonso de Cueva, ambasciatore della Spagna, presso la città lagunare ma si parla anche di Possevino e arco Velsero. Il Peignot nel suo “Dictionnaire des Ouvrages Condamnes au feu” così scrive: “Ouvrage seditibux et rare. Il a ete Brulè par ordre du Senat de Venise. On n’en connait pas l’auteur precisement…Il pretend monster dans cet ouvrage que la Republique de Venise n’est pas nee libre, qu’elle est un ancien domaine de l’Empire, et que, par consequent l’Empereur et l’Empire conserrvent sur la Republique leurs droits et leurs memes pretentions. Cet auteur semble avoir prevu la sorte de Venise. Quoi qu’il en soit, son livre a donnè lieu a’ Fra Paolo (Sarpi) de Faire l’Histoire du Concile de Trente pour Mortifier la cour de Roe, et il n’y a que trop bien. Reussiò (II, p. 144-145). Melzi, Dizionario di opere anonime e pseudonime, III, p. 93; Parenti, Dizionario dei luoghi di stampa falsi, inventati o supposti, p. 143; Autori italiani del Seicento, III, p. 226-227, n. 1013-1016. (II, P.144-145)”MELZI, DIZIONARIO DI OPERE …, III, P.93; PARENTI, DIZIONARIO DEI LUOGHI DI STAMPA FALSI …, P.143; AUTORI ITALIANI DEL SEICENTO, III, P.226-227, N.1013-1016; BRUNET V, 502; CICOGNA 129. LOZZI 6133.
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dal XV al XXI Secolo
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