Corso di matematica sublime. Tomo I-IV. Calcolo delle differenze finite e sue applicazioni e calcolo differenziale, integrale e sue applicazioni del dott. Vincenzio Brunacci pubblico professore di matematica sublime nell’università di Pavia. Membro dell’Istituto Nazionale e dell’Accademia delle Scienze di Turino

In-4 (27,5 cm) 4 voll. 8 X 298 (1) c. (di tav. ripiegata); 464 (4) c. (di tavole ripiegate); VII (1) 310 (1) c. (di tav. ripiegata); VIII 302 (20) (2) c. (di tav. ripiegate). Marca editoriale calcografata a tutti i frontespizi tranne il primo. Bella legatura in mezza pelle, con piatti in carta marmorizzata. Qualche pagina arrossata e qualche macchia da ossidazione. Tavole incise da Giuseppe Poggiali. Brunacci Vincenzo (1768-1818). Vincenzo Brunacci nacque a Firenze il 3 marzo 1768 e morì a Pavia il 18 giugno 1818. Compì studi di medicina, astronomia e matematica presso l’Università di Pisa sotto la guida di Pietro Paoli e nel 1790 intraprese l’attività di insegnamento presso l’Istituto della Marina di Livorno prima come docente di matematica e nautica, poi anche di balistica. Dovette trasferirsi in Francia tra il 1799 e il 1800 per problemi politici sorti in seguito alla sua adesione alla causa repubblicana dopo l’ingresso di Napoleone in Italia (a metà degli anni Novanta era tra l’altro entrato in contatto a Pavia con l’ambiente matematico di cui facevano parte Mascheroni e i Fontana). Al rientro, assunse in un primo tempo la cattedra del suo maestro Paoli all’Università di Pisa, per poi spostarsi, nel 1801, a Pavia e divenire rettore dell’Università. Nel 1803 entrò a far parte dell’Istituto Nazionale Italiano, costituito dai francesi sul modello di quello parigino, e nel 1806 divenne membro della Società Italiana delle Scienze. Ebbe tra i suoi allievi Antonio Bordoni e Ottaviano Fabrizio Mossotti. Brunacci ricoprì anche alcune importanti cariche pubbliche: nel 1805 fece parte della Commissione deputata alla progettazione del naviglio pavese, mentre un anno più tardi ottenne la nomina a ispettore delle acque e delle strade. Nel 1809, ancora, fu membro della Commissione per il nuovo sistema di misure e pesi, e dal 1811 ispettore generale della Pubblica Istruzione. Tra le opere di cui fu autore si ricordano l’Opuscolo analitico (1792), il Calcolo integrale delle equazioni lineari (1798), il Corso di matematica sublime in quattro volumi, pubblicati tra il 1804 e il 1807 a Firenze, e dedicati al calcolo delle differenze finite, al calcolo differenziale e integrale (tale opera può essere a buon diritto considerata il suo lavoro più importante); gli Elementi di algebra e di geometria, libro di testo in due volumi (1809), e un Trattato dell’ariete idraulico (1810). (http://mathematica.sns.it/autori/1421/)

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