In-8 (21 cm) 226 (2) mezza tela, piatti in carta marmorizzata. Qualche fioritura. Opera satirica in cui si inneggia e si esorta alla cultura in tutti i suoi aspetti, esaltandone la conoscenza attraverso i viaggi, in favore anche del beneficio alla salute. Rajberti Giovanni nasce a Milano nell’aprile del 1805. Dopo gli studi classici (che lo preparano alla carriera di scrittore e poeta), si laurea anche in medicina a Pavia, dopo di che esercita alla Ca’ Granda e sposa nel 1830 Rosa Prina dalla quale avrà cinque figli e che lo lascia vedovo nl 1853. Poi si risposa felicemente con la diciottenne Giuseppina Bolgeri di Monza che si occuperà della raccolta delle opere del marito, dopo la sua morte, consegnandole come da testamento nelle mani del Comune di Monza. Dopo la Ca’ Granda, in qualità di primario chirurgo, dirige l’ospedale civico di Monza sino al 1859. Successivamente passa alla direzione dell’ospedale di Como, alla quale deve però subito rinunciare perchè le sue idee liberali (espresse anche nei suoi scritti) lo portano in conflitto con la polizia austriaca. Pertanto ritorna a Monza, dove però subito subisce un attacco cerebrale che per due anni lo lascia quasi paralizzato alla mano destra e senza parola. E qui muore l’11 dicembre 1861.
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dal XV al XXI Secolo
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