In-folio (1) c. (incisione in antiporta) (4) 102 XLIV c. (di tav.) (1) c. (T27). In antiporta busto del Vignola, al frontespizio vignetta allegorica. 45 tavole architettoniche (una tavola in più denominata T.27). Legatura moderna in cartone chiaro. Qualche fioritura. Ottimo esemplare. Jacopo Barozzi da Vignola, detto comunemente Vignola (Vignola, MO 1 ottobre 1507 – Roma, 7 luglio 1573) architetto e trattatista italiano. Formatosi in Emilia come pittore e prospettico, si dedicò ben presto all’architettura, attività nella quale fu influenzato dal trattato di Sebastiano Serlio e dalla tradizione rinascimentale. Dopo un breve periodo romano, durante il quale studiò i monumenti antichi, fu di nuovo a Bologna dove tra l’altro eseguì progetti per la facciata di San Petronio. Si trasferì quindi definitivamente a Roma, dove divenne l’architetto dei Farnese, e assunse anche l’incarico, dopo la morte di Michelangelo nel 1564, di architetto capo della Basilica di San Pietro in Vaticano. Per Papa Giulio III lavorò a Villa Giulia (1550), rielaborando precedenti progetti. Nel 1562 il Vignola scrive il trattato intitolato Regola delli cinque ordini d’architettura, che ebbe larghissima diffusione in tutta l’Europa fino all’Ottocento. Un altro importante trattato sulla prospettiva Le due Regole della prospettiva pratica, fu pubblicato postumo nel 1583 da Egnazio Danti. Grande fortuna ebbe nei secoli anche lo schema proposto per la Chiesa del Gesù, che divenne prototipo utilizzato dai Gesuiti per l’erezione dei loro edifici di culto. Per Ottaviano Farnese e Margherita d’Austria, duchi di Parma e Piacenza, iniziò la colossale ed incompiuta residenza ducale di Piacenza. Il Vignola dal 1973 è sepolto al Pantheon di Roma.
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dal XV al XXI Secolo
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