Pratica giornaliera del piloto in altura o sia metodo breve e facile di tenere conto del cammino di un naviglio in alto mare, con le tavole necessarie alla pratica della navigazione. Edizione terza. Filigentemente corretta, ed aggiuntavi la Tavola de’ Logaritmi Solari, con il Metodo di trovare la Latitudine con due Osservazioni.

In-4 (32 cm) 204(2) frontespizio con marca editoriale rappresentante una veduta marina con due vascelli veneziani. A pagina 106 rosa dei venti. Numerose tabelle. Cartoncino rustico muto. Qualche fioritura. Err. Numerazione pagine: saltati p. 8, 9, 10, 12, 13. Strappo con asporto al margine bianco inferiore di p. 63 e 145, e senza asporto a p. 93. L’autore, la cui identità si ricava dalla dedica dell’edizione del 1789, prosegue nella prefazione a identificare quest’opera come un “Trattato intorno all’Arte teorica pratica della Navigazione” per istruire i giovani senza appesantirli con la trigonometria, ma ugualmente addestrarli all’uso delle tavole. Fin dal 1573, con permesso del Consiglio di Dieci, venne istituito in Venezia, presso la Scuola detta di S. Nicolò de’ Marinai la quale si era assunta l’impegno di provvedere allo stipendio del maestro, un insegnamento di nautica. Più tardi (secolo XVII) troviamo, tra gli insegnamenti impartiti dall’Accademia del Collegio dei Nobili alla Giudecca, quello di Scienza della Navigazione. La definitiva istituzione della Scuola Nautica in Venezia ebbe luogo nel 1739, ma è da dire, per questo, che il Veneto Governo abbandonasse completamente, fino a quel tempo, il pensiero di provvedere all’istruzione nautica dei sudditi, se vediamo che nel 1676 il Senato si rivolge al magistrato all’Armar perché “vada con la propria diligenza e virtù considerando il preciso stato dell’Arte Nautica, le cause per le quali si sia di tanto diminuita, e rifletta in che si fosse decaduto dalle buone regole, che già tempo l’avevano fatto così fiorire”; se lo vediamo nel 1703 dichiarare che “conviene pure fissarsi a quei mezzi che possino anche giovare all’istituzione della Scuola di Nautica”; se lo vediamo ritornare sull’argomento nel 1710, nel 1714, nel 1733 e nel 1736. Nella Scuola Nautica di Venezia sorta nel 1739, in seguito al decreto del Senato ed a determinazione dei Riformatori dello Studio di Padova, il Maestro aveva “dedito di insegnare la Navigazione scientificamente e con le opportune dimostrazioni a lume di tutti quelli scolari li quali intervenivano ad apprenderla e che dopo di essere restati due anni nella sopra detta Scuola di Nautica venivano admessi sopra le navi di questa piazza medesima, cioè uno per cadauna nave et avevano a trattenervisi per lo spazio di anni 4, per i primi due anni in qualità di cadetto e per li secondi anni due in figura di sotto-peota o di pilotino”.Compiuto il quadriennio prefisso potevano i pilotini “essere riconosciuti per legittimi piloti, dirigere come tali qualunque nave, et esercitare anche il rango di capitani quando l’occasione si offerisse”.La Scuola Nautica era subordinata ai Riformatori dello Studio di Padova ed ebbe per primo Maestro il capitano di rispetto Giovanni Siron veneziano, poi l’inglese Arturo Edgcombe, al quale successe il figlio Tommaso, che noi troviamo in tale qualità ancora al tempo della Municipalità provvisoria. Un riordinamento serio e radicale dell’istruzione nautica, la cui necessità era stata avvertita precedentemente, fu effettuato nel 1848 dall’ultima repubblica che istituì, aggregandola alla Scuola Tecnica, una nuova Scuola Nautica. La ragione d’essere della quale fu riconosciuta anche dal governo Austro – Ungarico che la riconobbe e confermò col nome di Scuola Principale di Nautica – determinazione del 26 Giugno 1852.Dopo il plebiscito del 21 Ottobre 1866 la conseguente ammissione di Venezia al Regno d’Italia, la Scuola Principale Nautica riordinata secondo i suggerimenti di una commissione competente, veniva trasformata in Istituto Reale di Marina Mercantile con tre sezioni: capitani, macchinisti, costruttori, pur rimanendo riunita alla Scuola Tecnica diventata, frattanto, Istituto Tecnico.L’Istituto Reale di Marina Mercantile sorgeva, dunque, innestandosi al tronco già fiorente della Scuola Principale di Nautica dalla quale ereditò i locali, il materiale didattico e gli insegnanti.Il nome di Istituto Nautico venne a sostituire quello di Istituto Reale di Marina Mercantile per effetto del R. D. 30 Gennaio 1873 n. 1290.Il passaggio dell’Istituto Nautico dal Ministero della Marina (1917) trovava detto Istituto sempre unito al Tecnico (con cui partecipava della intitolazione al nome di “Paolo Sarpi” data ad essi con R. D. 19 Gennaio 1882 n. 682) dal quale venne staccato nell’Ottobre 1920. Il distacco dal Tecnico portò all’esodo dagli antichi locali dello stabilimento di S. Giovanni Laterano ed alla sostituzione del nome. Con R. D. 17 Marzo 1921 il Regio Istituto Nautico di Venezia veniva intitolato al nome glorioso di “Sebastiano Venier” il vincitore della battaglia di Lepanto. Dal 1923 l’Istituto Nautico occupa l’attuale sede a S. Giuseppe di Castello. Esso attualmente dipende dal Ministero della Pubblica Istruzione in virtù della Legge 8 Luglio 1929 n. 1222 con la quale l’Istituto ritornò alle dipendenze del sopra detto Ministero.

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