Grande incisione all’aquaforte di mm 475 x 720 su carta vergata spessa. Varie diciture nella stampa relative a celebri trattati filosofici; sotto l’immagine “Felix Boscarati Veronensis Pinxit. Joseph Buffetti delineavit” ed a destra “Christophorus ab Aqua Vicentinus Sculpsit Anno 1776”. Il cartiglio sottostante dal titolo centrato “Vita Mundi et Oeconomia” recita “Pan sibi res, se rebus pactus, spiritum infundens Coelo intus inclusum vivificat Mundum: unico concetu choreas Stellis modulatur, ut certa lege ad numerum decurrant: Causarum Nexu in Jovem refluo Vegetabilia, Sensitiva, Naturalia singula inter se harmonice conflictantia sibimet congruenti conciliat Hinc Piscis Pisciculum vorat: Columbi se invicem alliciunt in concubitum: in Brutis hinc Rationis imitamenta. Alexandro surgenti sensus mentis per hieroglyphicas notas effinctos interpretatur Aristoteles” e subito sotto “Tabula Riveriana Quarta, Longitudinis pedum decem, Latitudinis pedum octo, extat Veronae penes Inventorem”. Si tratta della quarta tavola delle “Allegorie” , una delle più grandi opere di Cristoforo dall’Acqua, incisore vicentino nato nel 1734. Protetto dalla famiglia Pesaro, iniziò il suo apprendistato presso i Remondini, per poi trasferirsi a Venezia ed entrare nella grande fucina di geni che fu la bottega di Wagner. Il Calabi sostiene che la sua opera si conti in un centinaio di opere, tra composizioni religiose, allegoriche, storiche, ritratti, paesaggi ed illustrazioni di libri. Morì nel 1787.
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dal XV al XXI Secolo
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